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Il Mobbing
Il Mobbing può essere definito una “forma di terrore psicologico sul posto di lavoro, esercitata attraverso comportamenti aggressivi e
vessatori ripetuti, da parte di colleghi o di superiori. La vittima si vede emarginata, calunniata, criticata: le vengono affidati compiti
dequalificanti, viene spostata da un ufficio all’altro, viene messa sistematicamente in ridicolo di fronte a clienti o superiori. Lo scopo
di tali comportamenti è di eliminare una persona divenuta in qualche modo ‘scomoda’, inducendola alle dimissioni volontarie o
provocandone un motivato licenziamento” (Harald Ege). Attualmente sono diverse le forme di Mobbing presenti nei contesti lavorativi
che, partendo da semplici attacchi verbali, possono trasformarsi in vere e proprie limitazioni della facoltà espressiva della vittima fino
ad arrivare al suo isolamento fisico e professionale.
Le vittime del Mobbing risentono di disturbi psicosomatici precisi, come emicranie, coliche addominali, palpitazioni, dolori muscolari,
sensazioni di affaticamento, stordimento e vertigini, insonnia, nervosismo, inappetenza, tendenza al pianto e senso di isolamento e, se il
fenomeno del Mobbing persiste, perfino attacchi di panico e depressione, perdita della concentrazione, insicurezza e problemi di
autostima, comportamenti ossessivi, disturbi dell’umore e della sfera sessuale. Questi sintomi evidenziano come il Mobbing sia in grado,
nel lungo periodo, non solo di offendere la persona, ma anche di minare la sua integrità personale, la fiducia nelle proprie capacità,
ostacolando il diritto al lavoro e alla salute di qualsiasi individuo. Tale condizione di estrema difficoltà lavorativa, inoltre, sfocia spesso in quello che Harald Ege ha definito “doppio Mobbing”, caratterizzato
dalla perdita anche del sostegno familiare. Infatti, se normalmente l’ambito familiare rappresenta il contesto privilegiato di sfogo della
vittima, in un secondo momento diventa una sorta di muro incapace di cogliere le difficoltà del mobbizzato, quando queste ultime possono
potenzialmente ledere l’unità e la coesione dei membri della famiglia stessa (basti pensare al valore del lavoro del capofamiglia se unico
portatore di reddito). In questo modo, il fenomeno del Mobbing da condizione di sofferenza personale diviene una forma di malessere
sociale, in grado di condizionare anche le relazioni private del lavoratore. Del resto, il termine Mobbing può essere tradotto come
“attacco” o “assalto” e questo sia in ambito lavorativo sia nelle proprie condizioni esistenziali, sempre influenzate dai contesti di vita
primari come quelli occupazionali.
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Studio della Dott.ssa Antonia Roberti
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